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Tra gli esperti del settore la notizia continua a rimbalzare dal mese di agosto, il web pullula di articoli che citano E-A-T o in alternativa la penalizzazione dei siti di argomento medico. L’ultimo importante aggiornamento dell’algoritmo di Google, quello attraverso il quale l’azienda californiana classifica i siti web permettendoci di trovare rapidamente quello di cui abbiamo bisogno, ha creato non poco scompiglio. A pagare le conseguenze sono stati in particolare siti di argomento medico, tanto che qualcuno ha prontamente ribattezzato l’aggiornamento medical update (per Google è semplicemente broad core algorithm update).

Perché si chiama così? Che conseguenze ha l’aggiornamento in termini di visibilità per il tuo sito web? Perché tutti parlano di E-A-T?

Per districarci in un argomento così complesso abbiamo scelto di seguire le indicazioni del Tagliaerbe, il blog di Davide Pozzi, uno dei più noti esperti di SEO in Italia. Sul suo blog Davide ha dedicato un lungo articolo alla questione, partendo dall’analisi delle linee guida per i quality rater che Google ha diffuso il 20 luglio scorso. Cosa sono i quality rater? Sono le persone incaricate da Google di valutare la qualità dei contenuti dei siti web.

Innanzitutto è bene ricordare che non si tratta di un evento epocale, visto che Google rilascia importanti aggiornamenti dell’algoritmo anche più volte nel corso dello stesso anno.

MEDICAL UPDATE?

A cominciare dalle prime analisi, che hanno iniziato a diffondersi intorno alla metà del mese di agosto, è apparso subito chiaro che i siti maggiormente colpiti sono quelli di ambito salute e benessere. Tra queste analisi il Tagliaerbe cita il guru della SEO Barry Schwartz – il quale ha diffuso un sondaggio tra 300 specialisti e circa 4 su 10 hanno confermato che il settore più interessato dalla novità è quello dell’health. È importante ricordare che, come si vede dal grafico di Moz, le conseguenze non si limitano ai siti di salute e benessere, ma semplicemente che il settore è maggiormente interessato.

 

MA ALLORA PERCHÉ TUTTI PARLANO DI E-A-T?

E-A-T è l’acronimo di Expertise (competenza) – Authoritativeness (autorevolezza) – Trustworthiness (affidabilità), tre criteri che Google cita nel documento dedicato ai quality rater. Ecco cosa dice il documento in proposito (la traduzione è del Tagliaerbe):

Contenuti di alto livello relativi alla consulenza medica dovrebbero essere scritti o prodotti da persone o organizzazioni con competenze o accreditamenti adeguati. Informazioni o consigli medici di alto livello dovrebbero essere scritti o prodotti con uno stile professionale e dovrebbero essere modificati, rivisti e aggiornati regolarmente.

Lo stesso discorso vale per siti che trattano informazione scientificafinanziaria o legale, ed in generale per tutti i siti che parlano di argomenti direttamente collegati con la salute e i soldi delle persone che fruiscono di un determinato contenuto.

In definitiva, come ci fa notare ancora una volta Davide Pozzi, alla luce di questo aggiornamento, Google sembra privilegiare contenuti di questo tipo:

scritti da persone che possano dimostrare un alto livello di competenza della materia

rivisti e aggiornati periodicamente (ottimizzare vecchi post in modo continuo e costante è una tecnica da sempre utilizzata da siti che – guarda caso – continuano a crescere col passare del tempo e non sono stati sfiorati in alcun modo da questo update, come quello di Salvatore Aranzulla)

scritti da professionisti (rispetto a contenuti/pareri scritti da gente comune)

ECCO COME GOOGLE VALUTA COMPETENZA DELL’AUTORE E AUTOREVOLEZZA DEL SITO

Andando a spulciare le linee guida per i quality rater diffuse da Google, si può notare come il concetto tirato in ballo sia quello della reputation (traduzione ancora una volta a cura del Tagliaerbe):

Cerca recensioni, riferimenti, raccomandazioni di esperti, articoli e altre informazioni credibili create/scritte da singoli individui riguardo al sito.

I negozi hanno spesso le valutazioni degli utenti, che possono aiutarti a capire la reputazione di un negozio sulla base delle impressioni delle persone che effettivamente hanno acquistato lì. Consideriamo un gran numero di recensioni positive da parte degli utenti come prova di una reputazione positiva.

Anche molti siti web hanno una reputazione. Ad esempio, potresti scoprire che un quotidiano online ha vinto dei primi giornalistici. Riconoscimenti prestigiosi, come il premio Pulitzer, sono una forte prova di reputazione positiva.

Quando è necessario un alto livello di autorevolezza o competenza, la reputazione di un sito web dovrebbe essere giudicata in base a ciò che le opinioni degli esperti hanno da dire. Le raccomandazioni di fonti esperte, come le società professionali (?), sono una prova evidente di reputazione molto positiva.

La ricerca della reputazione è necessaria per tutti i siti web che incontri. Non dare per scontato che i siti web che usi personalmente abbiano una buona reputazione. Fai qualche ricerca! Potresti essere sorpreso da ciò che trovi.

Cerca informazioni scritte da persone, non statistiche o informazioni compilate da macchine. Notizie, articoli di Wikipedia, post sui blog, articoli di riviste, discussioni sui forum e valutazioni di organizzazioni indipendenti possono essere tutte fonti di informazione sulla reputazione. Cerca fonti di informazioni indipendenti e credibili.

A volte troverai informazioni su un sito web che non sono correlate alla sua reputazione. Per esempio, su Alexa puoi trovare informazioni sul traffico del sito, che non forniscono prove di reputazione positiva o negativa. Puoi ignorare questa informazione poiché non è utile per la valutazione della qualità della pagina.

È L’ORA DI CURARE LA REPUTAZIONE DEL TUO SITO

Insomma, per i siti che trattano argomenti collegati a salute e soldi, il consiglio è quello di prestare molta attenzione alla loro reputazione. Cosa vuol dire? 

A spiegarlo è ancora una volta lo stesso documento fornito da Google ai quality rater (traduzione del Tagliaerbe):

Ogni pagina appartiene ad un sito web, e dovrebbe essere chiaro:

Chi (individuo, azienda, società, fondazione, etc.) è responsabile del sito web.
Chi (individuo, azienda, società, fondazione, etc.) ha creato il contenuto della pagina.
La maggior parte dei siti ha una pagina “contattaci” o “chi siamo” che fornisce informazioni su chi possiede il sito.

Tipologia e quantità di informazioni di contatto necessarie dipendono dal tipo di sito web.

Le informazioni di contatto e quelle sul servizio clienti sono estremamente importanti per siti che gestiscono denaro, come negozi, banche, società di carte di credito, etc. Gli utenti devono avere il modo di porre domande e ottenere aiuto quando si verifica un problema.

Alla luce di tutto questo, su di un sito deve essere presente una pagina CHI SIAMO o comunque uno spazio che indichi chiaramente i contatti di chi lo gestisce. Nel caso gli autori dei contenuti siano più di uno, è buona pratica dedicare una pagina con una bio a ciascun redattore, corredandola di quante più informazioni possibile (link a sito personale ed a tutti i profili social, collegamenti a pubblicazioni). In generale, per risultare in linea con i criteri adottati dall’algoritmo di Google, un sito ed i suoi autori devono essere menzionati e linkati da altri siti e social dotati della maggiore autorevolezza possibile. 

Hai un sito che tratta argomenti di tipo medico o finanziario, o comunque collegati alla sfera dei soldi o a quella della salute? Vuoi aumentare la tua visibilità sul web e la possibilità di comparire nei risultati dei motori di ricerca? Scrivici una mail a info@mentarossa.it, studieremo la situazione e ti proporremo un piano di azione.

 

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